Negli ultimi anni, una sigla poco conosciuta fino a un decennio fa è diventata protagonista di milioni di video su YouTube, TikTok e altre piattaforme: ASMR. C’è chi lo descrive come un “massaggio per il cervello”, chi lo usa per rilassarsi prima di dormire, chi invece lo trova irritante. Nonostante le opinioni divergenti, il fenomeno è ormai globale e ha dato origine a una vera e propria cultura dei suoni sussurrati, dei rumori delicati e persino dei gesti ripetuti.
Ma cosa significa esattamente ASMR? Perché alcune persone provano piacere ad ascoltare qualcuno che apre un pacchetto di biscotti o mastica in maniera amplificata? E come viene utilizzato oggi questo fenomeno?
In questo articolo analizzeremo il concetto di ASMR, la spiegazione scientifica più accreditata e le sue applicazioni contemporanee.
Che cos’è l’ASMR
ASMR è l’acronimo di Autonomous Sensory Meridian Response, che in italiano viene tradotto come “Risposta autonoma dei meridiani sensoriali”. Il termine è stato coniato nel 2010 da Jennifer Allen, una donna statunitense che cercava di dare un nome a una sensazione particolare: un formicolio piacevole, di solito localizzato sulla testa o sul collo, innescato da determinati stimoli sonori o visivi.
L’ASMR non indica quindi un suono in sé, ma la reazione che certi stimoli possono provocare.
Alcuni dei trigger più comuni sono:
- sussurri o voce bassa e pacata
- suoni di sfregamento o tapotamento (tapping)
- rumori di confezioni che si aprono o si accartocciano
- suoni di masticazione o sorseggio
- gesti lenti e ripetitivi, come spazzolare o piegare oggetti
Non tutte le persone sperimentano ASMR. Alcuni ne restano indifferenti, altri lo trovano fastidioso, soprattutto per quanto riguarda i cosiddetti “mukbang” o video di masticazione. Ma per una parte consistente della popolazione, questi stimoli generano una sensazione rilassante, descritta spesso come “brividi piacevoli”.
Perché piace ascoltare suoni come masticazioni o pacchetti che si aprono?
Un aspetto curioso è la popolarità di video e registrazioni che riproducono suoni di vita quotidiana, come masticare patatine o aprire un pacco di snack. Perché questi rumori, apparentemente banali o addirittura sgradevoli in altri contesti, diventano così attraenti in un contesto ASMR?
La risposta sta nell’attenzione selettiva. Nella vita reale, i rumori di masticazione altrui possono risultare fastidiosi perché associati a una mancanza di educazione o perché si mescolano a un contesto rumoroso. Nei video ASMR, invece, questi suoni vengono isolati, amplificati e presentati con intenzionalità. Diventano il centro dell’attenzione, privi di distrazioni visive o sonore.
Il cervello interpreta questi stimoli come segnali di prossimità e intimità.
Sentire qualcuno che sussurra o produce rumori legati al cibo può simulare la vicinanza fisica, evocando situazioni di cura o di condivisione. Questo attiva risposte di rilassamento simili a quelle generate in contesti sociali sicuri.
La spiegazione scientifica
La ricerca scientifica sull’ASMR è relativamente recente, ma negli ultimi dieci anni sono stati pubblicati numerosi studi che cercano di chiarirne i meccanismi, concentrandosi sull’Attivazione cerebrale.
Uno studio del 2018 condotto da Giulia Poerio (Università di Sheffield) e colleghi ha mostrato, attraverso misurazioni fisiologiche, che chi sperimenta ASMR presenta una riduzione della frequenza cardiaca e un aumento della conduttanza cutanea, indicatori tipici di rilassamento e attivazione sensoriale.
Altri studi con risonanza magnetica funzionale hanno rilevato che durante episodi di ASMR si attivano aree del cervello coinvolte nell’emozione e nell’affettività, come la corteccia prefrontale mediale e il nucleo accumbens, quest’ultimo legato al circuito della ricompensa.
Alcuni ricercatori ipotizzano che l’ASMR abbia radici evolutive.
I suoni di sussurri e di cura potrebbero richiamare esperienze infantili di accudimento, come il sentirsi coccolati da un genitore. Da adulti, il cervello continuerebbe a rispondere a questi stimoli con un senso di sicurezza e calma.
Similitudini con altri fenomeni
L’ASMR viene spesso paragonato alla frisson, la sensazione di brividi lungo la schiena provocata dall’ascolto di musica intensa. Tuttavia, mentre la frisson è associata a stimoli forti e improvvisi, l’ASMR si innesca con stimoli delicati e ripetitivi.
Un’altra associazione è con il concetto di misofonia, cioè l’irritazione provata da alcune persone di fronte a rumori come masticare o respirare. ASMR e misofonia sembrano due risposte opposte a stimoli simili: ciò che per qualcuno è fastidioso può per altri essere rilassante.
L’uso dell’ASMR oggi
1) Rilassamento e sonno
L’applicazione più comune è legata al rilassamento. Molti utenti ascoltano video ASMR la sera per addormentarsi o per ridurre l’ansia. I canali YouTube dedicati hanno milioni di iscritti e propongono sessioni della durata di decine di minuti, spesso con cuffie binaurali che ricreano un effetto tridimensionale.
2) Intrattenimento digitale
Oltre alla funzione rilassante, l’ASMR è diventato anche intrattenimento. Alcuni creatori realizzano contenuti spettacolari, con scenografie, role-play (simulazioni di visite mediche, parrucchieri, bibliotecari) e oggetti insoliti usati per produrre suoni originali.
3) Pubblicità e marketing
Molti brand hanno iniziato a usare elementi ASMR nelle campagne pubblicitarie. Spot di bibite, cioccolato o cosmetici sfruttano i suoni amplificati dell’apertura di una lattina o della crema che si spalma, per evocare sensazioni di freschezza e intensità.
4) Salute e benessere
Alcuni terapisti sperimentano l’uso dell’ASMR come strumento complementare per ridurre stress o migliorare la concentrazione, anche se al momento non esistono protocolli clinici standardizzati. La ricerca è ancora agli inizi, ma l’interesse medico cresce.
5) Arte e sperimentazione
Infine, l’ASMR è stato accolto anche nel mondo dell’arte. Performance dal vivo, installazioni e opere multimediali usano stimoli sonori per esplorare il rapporto tra corpo, percezione e ambiente.
Perché non piace a tutti
Nonostante la popolarità, l’ASMR non è universale. Alcune persone non provano alcun formicolio o rilassamento, altre trovano fastidiosi i suoni. In particolare, i video di masticazione dividono fortemente il pubblico: per alcuni sono i più efficaci, per altri rappresentano un’esperienza spiacevole.
Le differenze potrebbero dipendere da vari fattori:
- predisposizione individuale alle risposte sensoriali
- associazioni culturali con determinati suoni
- esperienze personali pregresse
- sensibilità al fenomeno della misofonia
Questo rende l’ASMR un campo complesso, in cui non esiste una regola valida per tutti.
Critiche e controversie
Come spesso accade con fenomeni digitali emergenti, anche l’ASMR è stato oggetto di critiche. Alcuni lo considerano una moda passeggera, altri lo giudicano imbarazzante o lo associano a contenuti ambigui.
Un punto controverso riguarda i mukbang, i video in cui persone mangiano quantità abbondanti di cibo davanti alla telecamera, enfatizzando i rumori.
Nati in Corea del Sud come fenomeno sociale, i mukbang sono diventati un genere a sé, spesso mescolato con l’ASMR.
Le critiche riguardano il rischio di promuovere abitudini alimentari poco salutari o di spettacolarizzare l’atto del mangiare.
Tuttavia, la ricerca scientifica conferma che per molti l’ASMR rappresenta una reale esperienza sensoriale, con effetti fisiologici misurabili. Non si tratta quindi solo di suggestione o moda, ma di un fenomeno complesso ancora in fase di studio.
Gastrofisica e ASMR: due prospettive sulla percezione multisensoriale
Gastrofisica e ASMR, pur nascendo in contesti diversi, condividono una radice comune: l’attenzione alla dimensione multisensoriale delle esperienze quotidiane. La gastrofisica – come spieghiamo in un articolo dedicato – studia come il gusto non sia il semplice risultato di ciò che percepiamo con lingua e naso, ma il frutto di una combinazione di stimoli visivi, uditivi e tattili che il cervello integra in modo unitario. L’ASMR, a sua volta, mostra come suoni minimi – un sussurro, un pacchetto che si apre, una masticazione – possano suscitare reazioni corporee intense, come rilassamento e formicolii.
Entrambe le discipline evidenziano che i sensi non agiscono isolati, ma collaborano costantemente nella costruzione della percezione.
Il suono di una patatina che scrocchia, ad esempio, è al tempo stesso oggetto di studio gastrofisico (perché influenza la freschezza percepita) e trigger tipico nei video ASMR.
In un caso l’obiettivo è comprendere come migliorare l’esperienza gastronomica, nell’altro è riprodurre e amplificare quei segnali per indurre rilassamento.
In questo senso, la gastrofisica e l’ASMR rappresentano due facce di una stessa medaglia: la prima applicata soprattutto al cibo e al consumo, la seconda al mondo digitale e dell’intrattenimento. Entrambe, però, mostrano quanto la nostra percezione sia modellata da stimoli sottili, capaci di trasformare un gesto ordinario in un’esperienza complessa e sorprendente.
Bibliografia essenziale
Barratt, E. L., & Davis, N. J. (2015). “Autonomous Sensory Meridian Response (ASMR): A flow-like mental state.” PeerJ, 3, e851.
Poerio, G. L., Blakey, E., Hostler, T. J., & Veltri, T. (2018). “More than a feeling: Autonomous sensory meridian response (ASMR) is characterized by reliable changes in affect and physiology.” PLoS One, 13(6).
Smith, S. D., Fredborg, B. K., & Kornelsen, J. (2019). “An examination of the default mode network in individuals with autonomous sensory meridian response (ASMR).” Social Neuroscience, 14(6).
Andersen, J. (2015). “Now You’ve Got the Shiveries: Affect, Intimacy, and the ASMR Whisper Community.” Television & New Media, 16(8).
McErlean, A. B. J., & Osborne-Ford, E. (2020). “Experiencing ASMR: A content analysis of ASMR triggers.” Frontiers in Psychology, 11.
