Il biohacking è un approccio di “ottimizzazione biologica personalizzata”, basato sull’osservazione, la misurazione e la modifica di parametri fisiologici con l’obiettivo di migliorare salute, performance e resilienza.
A differenza del semplice “benessere” o del “fitness”, il biohacking si fonda su dati oggettivi (biomarcatori, analisi metaboliche, variabilità della frequenza cardiaca, livelli ormonali, ecc.) e su un approccio sperimentale tipico del metodo scientifico: testare → misurare → adattare.
Origini del Biohacking
Il termine “biohacking” è emerso nei primi anni 2000, ma le sue radici affondano nelle pratiche del movimento DIY (Do It Yourself) e nella biologia sintetica. Gruppi come BioCurious, fondato nel 2009 a Sunnyvale, California, hanno promosso l’idea di laboratori comunitari dove appassionati e scienziati potevano collaborare su progetti di biologia fai-da-te. Questi spazi hanno facilitato l’accesso alle tecnologie biotecnologiche, permettendo a individui senza formazione accademica formale di partecipare attivamente alla ricerca biologica.
Principali esponenti del Biohacking
- Dave Asprey: Considerato il “padre del biohacking”, Asprey ha fondato il movimento Bulletproof e ha introdotto concetti come il “Bulletproof Coffee”. Ha investito milioni di dollari in tecniche di biohacking per promuovere salute e longevità.
- Josiah Zayner: Ex ricercatore della NASA, Zayner è noto per le sue dimostrazioni pubbliche di modifiche genetiche su se stesso e promuove l’accesso aperto alle tecnologie di editing genetico.
- Neil Harbisson: Artista e attivista, Harbisson è riconosciuto come il primo “cyborg” ufficiale, avendo un’antenna impiantata nel cranio che gli permette di percepire i colori attraverso vibrazioni.
- Bryan Johnson: imprenditore miliardario, sta sperimentando su se stesso dal 2021 un protocollo scientifico per rallentare l’invecchiamento e ringiovanire(vedi articolo specifico).
Statistiche sul Biohacking
Il mercato globale del biohacking è in rapida crescita.
Secondo un rapporto di Acumen Research and Consulting, si prevede che il mercato raggiungerà un valore di circa 63 miliardi di dollari entro il 2028, con un tasso di crescita annuale composto (CAGR) del 20% dal 2021 al 2028.
Le pratiche di biohacking variano ampiamente, dalla modifica della dieta e dell’esercizio fisico all’uso di tecnologie avanzate come impianti sottocutanei e dispositivi di monitoraggio biometrico. Un sondaggio condotto nel 2020 ha rilevato che circa il 7% degli americani ha sperimentato qualche forma di biohacking, con una crescente popolarità tra i professionisti del settore tecnologico.
Critiche al Biohacking
Nonostante la crescente popolarità e le potenzialità del biohacking, il movimento ha ricevuto numerose critiche da parte della comunità scientifica, dei professionisti medici e delle istituzioni regolatorie. Le principali preoccupazioni riguardano la sicurezza, l’etica e la regolamentazione delle pratiche biohacker.
1) Rischi per la salute
Molti esperimenti di biohacking vengono condotti senza adeguata supervisione medica o test clinici validati. Ad esempio:
- Le modifiche genetiche sperimentate da biohacker come Josiah Zayner, che ha tentato di alterare il proprio DNA con il CRISPR, potrebbero causare effetti collaterali imprevisti o mutazioni pericolose.
- L’uso di nootropi e integratori sperimentali per migliorare le capacità cognitive non sempre è supportato da studi scientifici affidabili e potrebbe portare a effetti collaterali gravi.
2) Mancanza di regolamentazione
Il biohacking si muove spesso in un territorio grigio legale. Tecnologie come impianti sottocutanei o trattamenti di editing genetico non sono sempre regolamentate e potrebbero portare a usi non controllati o rischiosi.
- Le agenzie sanitarie, come la FDA e l’EMA, hanno espresso preoccupazione riguardo alla mancanza di regolamentazione di molti prodotti e tecniche di biohacking.
- Alcune pratiche potrebbero violare normative di sicurezza e bioetica, soprattutto nel caso di interventi genetici sull’uomo.
3) Disparità nell’accesso e dilemmi etici
Il biohacking solleva anche questioni di disuguaglianza e accesso alle tecnologie:
- Alcune tecnologie avanzate di biohacking sono accessibili solo ai più ricchi, creando un divario tra chi può permettersi il potenziamento biologico e chi no.
- Gli impianti cibernetici e gli interventi di enhancement genetico pongono questioni etiche: fino a che punto dovremmo spingerci nel “miglioramento” umano?
4) Percezione pubblica e timori transumanisti
Molti critici vedono nel biohacking una deriva del transumanesimo, ovvero la ricerca di un essere umano “migliorato” attraverso la tecnologia. Alcuni temono che:
- La manipolazione genetica possa portare a nuove forme di eugenetica.
- Il desiderio di superare i limiti biologici naturali possa creare società iper-competitive basate sulla performance anziché sul benessere.
Conclusione: tra innovazione e prudenza
Il biohacking ha il potenziale di rivoluzionare la medicina e la salute umana, ma le sue implicazioni etiche e i rischi per la sicurezza non possono essere ignorati. Gli esperti chiedono una maggiore regolamentazione e trasparenza, affinché questa disciplina possa svilupparsi in modo sicuro ed equo, senza creare danni alla salute pubblica o violare principi etici fondamentali.
Bibliografia
- Asprey, D. (2014). The Bulletproof Diet: Lose up to a Pound a Day, Reclaim Energy and Focus, Upgrade Your Life. Rodale Books.
- McKeown, P. (2015). The Oxygen Advantage: Simple, Scientifically Proven Breathing Techniques to Help You Become Healthier, Slimmer, Faster, and Fitter. HarperCollins.
- Brulé, D. (2016). Just Breathe: Mastering Breathwork for Success in Life, Love, Business, and Beyond. Simon & Schuster.
- Sovijärvi, O., Vähäkainu, T., & Vanhanen, J. (2019). Biohacker’s Handbook: Upgrade Yourself and Unleash Your Inner Potential. Biohacker Center.
- Willeumier, K. (2020). Biohack Your Brain: How to Boost Cognitive Health, Performance & Power. Harper Wave.
