Quando si parla di genetica, si tende a pensare che tutto sia già scritto nei geni: predisposizioni, malattie, comportamenti. Ma negli ultimi decenni la ricerca ha mostrato qualcosa di più complesso. È qui che entra in gioco l’epigenetica, un campo di studio che sta rivoluzionando il modo in cui guardiamo alla salute e allo sviluppo umano.
Cosa si intende per “epigenetica”
Il termine “epigenetica” si riferisce a quei meccanismi biologici che regolano l’attivazione o il silenziamento dei geni senza alterarne la sequenza. Questi meccanismi possono essere influenzati da numerosi fattori: alimentazione, stile di vita, stress, inquinamento, esercizio fisico e persino relazioni sociali.
Uno dei modi più studiati in cui l’epigenetica agisce è attraverso le cosiddette metilazioni del DNA: gruppi chimici che si legano al codice genetico e ne modificano l’espressione. Ma non sono gli unici: anche le modifiche agli istoni (le proteine attorno a cui si avvolge il DNA) e l’azione di particolari RNA non codificanti sono parte del quadro.
Bruce Lipton e la visione biologica del comportamento
Uno degli autori più noti a parlare di epigenetica in modo accessibile al grande pubblico è il biologo Bruce H. Lipton. Nel suo libro La biologia delle credenze, Lipton sostiene che l’ambiente e le percezioni possono influenzare l’attività genetica delle nostre cellule.
Secondo Lipton, “i geni non controllano la nostra biologia quanto crediamo; è l’ambiente che ha un ruolo molto più forte, anche a livello cellulare.” Una delle sue affermazioni più citate è:
“Il destino delle cellule non è determinato dai geni, ma dalla loro percezione dell’ambiente.”
Bruce Lipton
Sebbene alcune sue idee siano considerate controverse da una parte della comunità scientifica per l’enfasi su aspetti psicologici ed energetici, ha avuto il merito di portare il tema dell’epigenetica all’attenzione di un pubblico molto ampio.
Studi e conferme dalla ricerca scientifica
Oltre alla divulgazione, l’epigenetica è oggetto di numerose ricerche accademiche. Negli ultimi anni, istituzioni come l’Harvard Medical School, il Max Planck Institute e il National Institute of Environmental Health Sciences hanno prodotto studi che confermano quanto l’ambiente possa modificare l’espressione genica.
Uno studio condotto dall’équipe di Moshe Szyf e Michael Meaney alla McGill University ha dimostrato che le cure materne nei ratti neonati influenzano l’espressione dei geni legati alla risposta allo stress per tutta la vita degli animali. I cuccioli che ricevevano più attenzioni avevano una regolazione genica che li rendeva meno vulnerabili allo stress da adulti. Questi effetti erano epigenetici, quindi reversibili e trasmissibili.
L’epigenetica nella vita quotidiana
Gli effetti epigenetici non si manifestano solo in laboratorio. Hanno impatto reale sulla salute quotidiana. Si è visto, per esempio, che l’alimentazione può influenzare l’attività di geni coinvolti nel metabolismo, nell’infiammazione e nella prevenzione di malattie croniche.
Anche lo stress prolungato può attivare o disattivare specifici geni, con effetti sull’immunità, sul sonno e sull’umore.
Alcuni studi suggeriscono persino che esperienze intense – traumi, lutti, forti cambiamenti – possono lasciare un’impronta epigenetica duratura.
Non si eredita solo il DNA
Una delle implicazioni più affascinanti dell’epigenetica è che alcune modifiche epigenetiche possono essere trasmesse da una generazione all’altra. Questo significa che le esperienze di un genitore, o addirittura di un nonno, possono influenzare la salute e lo sviluppo dei discendenti, anche se il codice genetico resta invariato.
Il caso più citato è quello dell’“inverno della fame” nei Paesi Bassi (1944-45): le donne incinte che vissero quel periodo di carestia misero al mondo figli con una maggiore predisposizione a malattie metaboliche e cardiovascolari. L’esposizione alla denutrizione non cambiò i geni, ma lasciò un’impronta epigenetica.
Anche i grandi pensatori ne parlano
L’epigenetica ha attirato l’interesse anche di personaggi noti al di fuori dell’ambito scientifico. Deepak Chopra, di cui scriviamo in un articolo specifico, ad esempio, ne parla spesso nei suoi interventi legati al benessere integrato, affermando:
“La scienza dell’epigenetica mostra che siamo più influenzabili di quanto credessimo, ma anche più capaci di trasformazione.”
Anche il neuroscienziato Joe Dispenza, noto per i suoi lavori sulla neuroplasticità e la mente( puoi leggerne in un articolo apposito) integra spesso l’epigenetica nei suoi discorsi, sottolineando come i nostri pensieri e comportamenti abbiano un impatto sulla biologia, pur mantenendo un approccio meno tecnico e più motivazionale.
In sintesi
L’epigenetica è un campo di studio ancora in espansione, ma già oggi offre strumenti concreti per ripensare il rapporto tra genetica e ambiente.
Non sottovaluta il ruolo dei geni, ma dimostra che questi ultimi sono molto più dinamici e “adattabili” di quanto si pensasse in passato.
Ciò che mangiamo, come gestiamo lo stress, le abitudini quotidiane e perfino il modo in cui costruiamo le nostre relazioni sociali, tutto questo può avere un effetto sui nostri geni, e in alcuni casi anche su quelli delle generazioni future.
È un invito, più che a controllare ogni dettaglio della propria vita, a riconoscere che il corpo non è solo una macchina determinata dal codice genetico, ma anche un sistema che ascolta, reagisce e si adatta costantemente a ciò che lo circonda.
